
Silvia Francia
QUALCOSA SU DI ME
Sono un counselor
umanistico relazionale, mi occupo di relazioni
d'aiuto: incontri di sostegno ed orientamento in cui si offrono strumenti
per affrontare in modo funzionale momenti di difficoltà, dove si promuovono la
crescita personale e la valorizzazione delle proprie risorse, a supporto del
raggiungimento di obiettivi funzionali al benessere della persona, e dello
sviluppo della propria felicità personale come competenza.
Mi stanno molto a cuore i seguenti temi, sui quali adoro in particolar modo lavorare: la comunicazione non violenta,
che facilita la comprensione di sé e dell'altro, favorendo la creazione di
relazioni felici con e nell'ambiente in cui viviamo,
la dipendenza
affettiva, connessa con la libertà e la consapevolezza dei propri bisogni e
desideri, e l'allenamento alla felicità.
I TEMI CHE MI STANNO PIU' A CUORE

Comunicazione non violenta
DI COSA SI TRATTA?
La comunicazione nonviolenta (CNV), chiamata anche comunicazione empatica, è un modello comunicativo basato sull'empatia ideato nel 1960 dallo psicologo statunitense M.B. Rosenberg, secondo il quale, evidenziando i bisogni che muovono le nostre emozioni, sia possibile evitare le frequenti incomprensioni che derivano da un comunicare approssimativo e reattivo, riuscendo a creare contesti comunicativi di tipo vincere-vincere, che favoriscono relazioni sane e positive.

Dipendenza Affettiva
COME SI DEFINISCE?
La dipendenza affettiva viene considerata come facente parte delle Nuove Dipendenze, ossia le dipendenze comportamentali, nelle quali, al posto di una sostanza, vi è dipendenza da un comportamento. E' una modalità disfunzionale di vivere la relazione, in cui la persona dipendente arriva a negare i propri bisogni e rinunciare al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner, considerandolo unica e sola fonte di gratificazione, nonché fondamentale fonte di "amore" e cura. Nella vita di relazione il fenomeno della dipendenza affettiva è sempre più presente di quanto si creda; sono sempre di più le persone, in particolar modo nel frangente femminile, che di fronte alla minaccia del vuoto e della solitudine si rifugiano in legami che si rivelano fonte di sofferenza, rimanendo impossibilitate alla separazione pur quando sarebbe necessario distanziarsi.
Felicità come competenza
CI SI PUO' ALLENARE ALLA FELICITA'?


[Professionista di cui alla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013]
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